lunedì 24 marzo 2008

Masala e curry, abbracci e riconoscimenti

Niente viaggio in Harley. Sigh.
Dopo la settimana di fatica e decisioni difficili,
venerdì sera, esausta, corro a casa, tardissimo.
Sono 5 giorni che non ci vediamo.
Al telefono l'uomo dolce è allegro, ho voglia di vederlo.
Mi precipito in cucina e decido al volo che cosa cucino, non importa se non c'è abbastanza tempo per fare tutto, non importa se la casa sembra un campo di battaglia, non importa se sono a pezzi.
Uso il profumatissimo mix di spezie arrivate dall'India tre giorni fa, riempio il fornello di tegami, apro il vino, sorrido e canto.
Il campanello suona che non sono ancora riuscita a lavarmi la faccia.
Quando vedo i suoi occhi tutto si colora di rosa.
Lo abbraccio, mi stringe, sorride mentre mi accarezza il viso.

La serata è quella che vorrei, anche se non è stata organizzata,
anche se la casa è una baraonda.
Noi siamo in perfetta armonia, la cena è strepitosa.
E capisco che questa storia mi sorprende continuamente e mi regala momenti magici che non immaginavo, che sto viaggiando dove vorrei viaggiare, che a volte l'universo tifa per te e devi solo assecondarlo, che è un regalo speciale avere una persona che ti riconosce e parla proprio con te, che vive con te, che gioca con te, senza trucchi o incomprensioni.

E, pioggia a catinelle,
niente giro con i bikers
(sostituito da pranzi con reciproci parenti,
giusto per farli contenti e toglierci il pensiero)

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