mercoledì 16 marzo 2011

In veranda

Il doc l'avevo visto quando ho parcheggiato, chiuso in auto con l'aria stanca. Ho capito dalle scritte dell'Ant sulla fiancata. Stavo per andare a chiedergli poi l'ho lasciato stare e mi sono avviata. Chissà quanto sia dura per chi assiste i sofferenti e le loro famiglie, tutti i giorni...si teneva la testa fra le mani.

Ha salutato Mr C con l'aria dolce e triste, due parole, pressione, cuore. E mi ha chiesto di accompagnarlo fuori. In veranda mi ha detto che questa che vediamo è quello che immaginiamo e che forse saranno giorni ma non è detto. Mi ha anche detto che forse dovevamo dirlo anche alla Maria. L'ho chiamata, lo sapeva già

Lui se ne sta immobile. Non chiede niente.
Solo un po' di caldo, scoprimi.

In cucina con la Maria, non piange più, parliamo, parliamo di tante cose.
Poi mi ha detto "vai pure, non ho paura".
Bacino a Mr C che mi saluta con un "ciao bionda, ironico".

In auto con auricolari (cercati ieri e usati per la prima volta) parlo con P. A lungo, con calma e sento il suo sgomento ma anche la sua avvolgente empatia.
" Lo facciamo insieme, se vuoi". J mi manda un sms, che lo so che non mi vuole aggredire con le sue lacrime e allora le faccio io, le lacrimucce di commozione. Uomini deliziosi.

Ora un po' di silenzio. Domani si vedrà

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