lunedì 21 marzo 2011

Facile non è

é solo lunedì...

Soffro e sono confusa. Un senso di macigno sullo stomaco.
Lo so, lo so, la vita deve andare avanti.
E ci va anche.
Che oggi sono andata a pranzo dalla Maria e ci ho trovato lo zio Giuseppe che mi piace tanto e la sua moglie dalla faccia lunare e dolciona. E l'atmosfera era bella, era serena, dopo tanti mesi. Loro, Walter e la Maria avevano l'aria tranquilla, i lineamenti rilassati. Abbiamo cercato di stare in pace un po'.

E abbiamo fatto progetti di viaggetto insieme a trovare loro in montagna, e abbiamo parlato di "fra un paio di mesi"...E ho chiamato per fare portare via l'ossigeno di Mr C e la banca per capire cosa fare. E abbiamo sorriso tanto, che è quello che vogliamo fare, consolarci nel pensiero che l'uomo buono non soffre più.

Il problema è adesso, ora che sono a casa sola e non ho voglia che non si debba parlare più di lui, come se fosse già lontanissimo. Era quì tre giorni fa...
E ora penso che non gli posso più parlare, che non sentirò la sua voce al telefono, che non ci sarà più ad ascoltare le mie cose, i miei racconti. Mi manca, mi mancherà domani e anche dopo domani. Che era tanto malato ma è sempre stato presente, lucido, che un momento prima di morire mi ha parlato ed era lui, quello che mi manca e mi fa tanta rabbia anche se lo so che devo accettare tutto questo, come ho affrontato il resto. Non è facile, anzi è schifosamente difficile

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