sabato 26 giugno 2010

Pérformance o performànce o perfòrmance?

Performance: si può pronunciare all'inglese con l'accento sulla O o alla francese con l'accento sulla A, ma MAI con l'accento sulla prima E.

Per chiarire le idee al gruppo di ieri sera e a quel simpatico ragazzo dallo sguardo limpido...

L'arte a volte produce mostri. Non si sa più se siano gli artigiani dell'arte a fare la differenza o gli "estimatori". Fatto è che a volte mi sembra di essere in una specie di girone infernale con personaggi improbabili che si agitano nell'aria densa e umida di una città. La tizia si presenta con quel suo orribile vestito rosso fuoco e urlacchia becera. Noi accompagniamo l'artista che espone. Bell'immagine il dialogo fra quel vestito rosso e la messa in piega della "vedova" - che Giò la chiamerà così tutta sera - e quei codini fatti con estension di vecchi capelli morti della medesima donna con il tatuaggio sul polpaccio. La donna-in-rouge si esibisce nella follia da padrona di casa e fa apparire la stravaganza della Modotti e di Mataro da Vergato una rassicurante normalità.

Radiografie di 2 metri per 2 si stagliano nella luce della sera, oggetti di chiesa fatti di fotografie di uomini nudi in pose strane e altre cose sulle pareti.

Due ore dopo siamo seduti nella via della movida, che si fa per dire...
La donna dei codini resuscitati ci diverte con una lunga lezione su piedi e mani. Quelli che non si possono guardare...

Giò cita settanta volta la sua Dentina che non lo vuole e che, dice, non cita più.
Intanto dice cose che gli uomini non dicono. Ridiamo tutti ma torno a casa chiedendomi MA CHE STA ACCADENDO?

Tomas mi dice due/tre volte quanto l'abbiano inquietato i codini resuscitati e le pose oscene fotografate dal Mataro. Ci mancavano i trans giovani giovani che arrivano nel bar lesbo-fiendly a tarda ora.

Stordita? Annoiata? Perplessa, sempre più.

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