martedì 11 maggio 2010

Fine settimana con scorci di sole

Le nuvole da cartone animato, qualcuno disse, vanno e vengono. Qualche macchia paffutta più scura ogni tanto lascia cadere qualche goccia di pioggia. Sabato mattina bicicletta verso il parco dove l'aria è umida e densa. Gli amici sono sorridenti e progettiamo una cena performance: a tema dal cibo alle canzoni da imparare in lingua originale (e testo a fronte, nel senso sulla fronte), la poesia prodotta dal pittore e il vino doc. Ovviamente, quando riparto per i tre chilometri del ritorno, piove, un po'. Bello, che tanto ho il cappuccio, la pioggia crea una bella sensazione di vuoto, nessuno sulla ciclabile bagnata.

Serata carina, vietnamita e stupidaggini varie, rimaniamo in tre a ballare dove nessuno lo fa, baretto dove qualcuno disse "non lì, ci sono le lesbiche". Qualcuna c'era, ma quanto...

Domenica mattina mi sveglio con la suoneria del cellulare al massimo della potenza, quando l'avevo alzata così? San Luca, il menisco racconta che l'incidente dell'anno scorso qualcosa ha lasciato in eredità. Incrocio LaCla che scende, poi l'avvocato che inverte la marcia e viene con me. Drinnn. L'amica lavora. Lo dico per scherzo, magari vengo in piscina, anche. Se non piove. L'avvocato ride, perchè dovrebbe piovere? Un paio d'ore dopo, quando infilo il casco, piove. A casa mangio qualcosa e mi accascio sul letto. Drinn. La piscina è deserta, mi butto in acqua. Dico che è troppo tardi ma due secondi dopo ho infilato il costume e parto sfidando le nuvole. Nuoto per un'oretta. Il ginocchio mi segue perplesso ma contento.

Meno male che ho mosso i muscoli, sottile nervoso mi attraversa, non voglio occuparmene, il lavoro non si merita tanta attenzione.

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