martedì 25 maggio 2010

Brividi gelati

Che se sei in un luogo con una porta sulla strada può entrare chiunque...
Intuisco che non è proprio a posto, non lo è. Ma è anche indeciso fra mantenere un contegno o meno. Provoca e mi scruta. Capisco che devo stare attenta alle parole e ai gesti. Gli rispondo, un po' distaccata, un po' sorridente. Prego che decida di andarsene e intanto penso a cosa fare se la faccenda si mettesse male, non farei in tempo a chiedere aiuto. Il gioco è faticoso, devo essere gentile perchè non vede l'ora di avere lo spunto per diventare aggressivo. Quando mi mette sul banco più di mille euro mi vengono i brividi ma riesco a non apparire preoccupata. Oso dirgli che ho da fare ma non sono alterata, intanto la gente viene e va, per fortuna. E' ancora lì e per un attimo temo che non andrà via. Finalmente si decide, alza un po' la voce, mi guarda fisso dicendo che sono una grande (e che vorrebbe dire molto altro ma non può) e alza i tacchi. Chiudo la porta a chiave e mi asciugo le perle di sudore sulla fronte, respiro. Guardo in faccia la mia paura e mi dico che la vita è fatta di attimi.

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