giovedì 13 maggio 2010

Baruffa nell'aria

E credo di essere laterale all'isteria collettiva. Che la collega dai pensieri furbissimi quanto semplicissimi dice che "gatta ci cova, vedi che i problemi sono sicuramente al vertice". The manager, l'uomo con la mania dei termini obsoleti, "egregio, pregiatissimo" e dell'orrenda formula che mette 'LE dietro ai verbi (siamo ad inviarLe etc), è in pieno delirio aggressivo e paranoico. Ieri si aggirava chiedendo spiegazione di ogni piccolo foglietto trovava sulla sua strada. Le vene del collo sono tese, le parole che gli escono sono deliranti.
Mi viene in mente Pennac, il capro espiatorio di professione. Si cerca qualcuno a cui dare la colpa di ogni cosa...

Non né ho voglia. Mi porta una guida dei servizi da controllare. E come fare? Vuole sapere veramente cosa pensiamo? Sull'italiano mi limito a piccole cose (la permalosità è una malattia tremenda). Quando arrivo all'inglese invece comincio a fantasticare di ammalarmi fino a che non l'abbiano stampato e messo in uso. Esattamente tradotto direttamente dal bolognese all'inglese assurdo di Totò made in paesello dell'Australia. Troverò la maniera, senza farmi troppo male, spero.

Pensiero da tre soldi, quando la gerarchia non riesce a gestire le cose con la giusta autorevolezza, diventa patetica.

Il collega con scivolate psicopatiche mi conferma che la questio dei dieci centimetri delle cassettine è una barzelletta che toglie punti al director. Chissà cosa gli stanno combinando i capi supremi? In effetti mi chiedono spesso come vada come se volessero farmi dire qualcosa contro di Lui.

Distanziamo, allarghiamo le maglie della rete.
Un po' di sole???

Nessun commento: