mercoledì 25 febbraio 2009

The reader

Per metà del film eravamo rilassatamente sulle onde di un film ben girato con buoni attori e una storia interessante. Mi sono anche ripetuta che amo il cinema e le sale cinematografiche. L'immersione nel film che permette il buio della sala e il fatto che siamo tutti fermi a "fare solo quello" mi ha fatto sempre preferire la biglietteria e la passeggiata per raggiungere il cinema al semplice consumo di un prodotto in vhs o dvd. Però alla fine abbiamo fatto un piccolo sbadiglio e ci siamo dette che qualcosa non tornava. Non è stato convincente fino alla fine, anzi. Troppa roba sul fuoco, troppe riflessioni buttate lì. E l'argomento non era chiaro. Hanno esagerato e allo stesso tempo si sono fermati troppe volte in anticipo. Che non è un plus in un film.

L'aria frizzante che annuncia la primavera che verrà e lo scambio di sereni momenti di condivisione hanno fatto la bella serata. Anche se l'argomento di riflessione è stato quel nonsochè di aria pesante e di precarietà che ci propone il momento storico. E l'aria di ricatto e pesantezza che si respira nell'ambiente di lavoro un po' ovunque.

Che l'amicizia è un bel regalo, sempre.
Che di colore è pieno il mondo, anche quando soffre e cerca soluzioni.

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