mercoledì 4 febbraio 2009

Le voci, gli accenti

Che se stai in casa un pochino in orario d'ufficio ti chiamano dai vari call center. Cerco sempre di non essere odiosa, per rispetto al fatto che dall'altra capo del filo c'è qualcuno che deve guadagnarsi da vivere. Qualcuno è gentile e deciso. Qualcun'altro/a è insistente e sgradevole e mi tocca chiudere in modo secco. Questo era simpatico, sereno e gentile. Ed era napoletano. E i Napoletani hanno quel qualcosa che hanno solo loro. Cosa sia esattamente non so dire. Mi fanno sorridere, mi mettono di buon umore, mi fanno pensare al sole e alla luce. E...mi catapultano in una dimensione strana. Mi passerà prima o poi?

Il mio nuovo collega spagnolo è una delizia, voce bassa virile e modi gentili e delicati, sorriso ampio, diretto e occhi attenti, sensibili. E il suo accento catalano mentre mi dice che mi parla in modo teatrale e tragico perchè tanto anch'io mi diverto a parlare così, mi regala l'allegria che serve a cominciare la giornata alle 06.45 del mattino.

Andrew ha una bella parlata pulita, calma e decisa.Riesce a dirmi cosa pensa di una questione spinosa in modo splendidamente limpido. Ha ragione.

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