lunedì 12 dicembre 2011

Visuale media

Sulla poltrona nera, il simpatico dottore mi appoggia una mano sulla spalla e pronuncia il responso. E mi propone tre strade: non facciamo niente, facciamo un paio di occhiali, né facciamo due.
Sono un pochino miope, un pochino presbite. Pochino, giusto quel pochino che serve a farmi sentire a metà strada. Decidiamo che faremo quelli da lontano perchè mi infastidisce quello sfuocato in lontananza, aspetteremo il corso degli eventi per lo sguardo alle cose vicine, del resto leggo ancora benissimo.
Ho sempre visto benissimo, si apre una nuova fase.
E' gentile e sorridente questo medico, me lo ricordavo così. Capisce bene la situazione, mi racconta e solidarizza senza sminuire la faccenda.
Mi consiglia le lenti fotocromatiche per guidare e mi spiega come lavorare al computer, la distanza da tenere, tutto deve starmi ad un metro, distanza braccio.

Perché, in realtà, dice, alla distanza media la sua vista è perfetta.
Non sarà che questa storia sia un sintomo, una metafora?
Smussiamo gli angoli?
Ecco, il mio sguardo deve essere indirizzato meglio.
Non troppo vicino, non troppo lontano.

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