martedì 15 maggio 2012

Il mio bozzo ed io stiamo bene

Una carezza di un'amica, la storia comincia così. E via di carezze indagatrici... Dopo alcuni tentativi dal mio medico, falliti, telefono alla doc (quella della Mirena, che sembra una sirena ma è la nuova ospite del mio corpo, colei che mi fece spendere un po' di denaro per il suo aiuto alla mia salute psico-fisica). Dopo svariate telefonate senza risposta (chiamo io, non risponde lei, chiama lei e non riesco a rispondere io), rispondo e sento "sono la dottoressa, qualsiasi cosa le sia spuntato in testa, io e la Mirena non c'entriamo nulla"!. Questa dottoressa è veloce, ironica, essenziale ma esaustiva, perfetta. E ride. Ci vedremo fra qualche giorno, suggerisce, "senza stare a prendere appuntamento, no"? Oggi i colleghi mi prendono in giro e mi dicono "dai, accompagna 'sto benedetto Bozzo dal medico"! L'amica della carezza rivelatrice mi manda sms "come state, tu e il tuo bozzo"? Sala d'aspetto che pare anticamera di fucilazione: gente "non allegra", grigio-topo le facce, labbra all'ingiù. Nulla di grave, ho musica giusta e libro che inibisce tentativi possibili di discorsi (Trattato di ateologia). Ore due e trenta, sonno, passo a lettura Internazionale (in dotazione allo studio medico). Il mio dottore mi saluta calorosamente (lo vedo talmente poco). Vorrei chiedergli quale sia la ricetta: è sempre più bello e in forma smagliante. Mi dice e prescrive e spiega. Poi mi esorta a dormire tranquilla. Sarà un bernoccolo propiziatore? Un pretubero che esprime allegorie profetiche? Il mio cervello che vuole più spazio e chiede depandance? Intanto con qualcuno si studia come impostare la postura, come cambiare i limiti degli oggetti intorno a lui, cosa si potrebbe comprare per convincere il suo corpo che non deve tentare di "costringersi" ma, al contario, deve abituarsi a chiedere più spazio. E scopro che nel mio specchio di casa lui si vede SOLO l'ombelico :-)

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