lunedì 20 febbraio 2012

Ci sono momenti che...

non so dove andiamo, vorrei sapere dove andiamo, vorrei sapere se sto viaggiando da sola o in compagnia. mi domando cosa accada, come si faccia a sentirsi bene, benissimo e poi arrivare ad una qualsiasi ora di un lunedì qualsiasi e rimanere così...persa in un labirinto di dubbio e saudade di cui non so che farmene.
allora, che rimango coraggiosa ed intarprendente (lui così dice), riprendo quel telefono chiuso un po' così per usarlo per tentare di uscire da quel isolamento che mi infastidisce. ci voleva un apostrofo? chi se ne frega. e mi intenerisco sentendo una voce dolce. e dico calma, in apnea, quello che voglio dire. che non è molto, è poco, che non voglio certo fare di questa telefonata una storia e una discussione. e trovo quella voce che mi ringrazia perchè l'ho fatta quella telefonata. e mi dice che è colpa sua, che ci stava pensando. a cosa? al fatto che io sono più "brava". non capisco bene. ma quello che voglio fare è solo esprimere un mio sentire, dare il mio "message". riesco a dire che vorrei essere consolata ogni tanto, incoraggiata, accolta, vorrei che mi venga detto da lui che ce la faremo, che abbiamo una meta, che siamo in viaggio e che il viaggio sarà bellissimo.
mi dice che lo sa, che ha visto anche lui come si è comportato in questi giorni, lo sa che mi provoca sconcerto, così dice.

è stupido avere aspettative o pretese? lo sarà forse.
ma a volte mi stanco di essere sempre la parte gestionale, propositiva, positiva di ogni situazione.
lui dice che lo capisce. E??? non è cambiato molto con questa telefonata. solo un piccolo ponte di parole, che è quello che di più prezioso abbiamo, che è il nostro patto di sincerità a cui teniamo tanto.

va bene, ci sono anche questi giorni paludosi...
e magari la giornata lavorativa è stata lunga e stressante (vero). e un po' mi sto agitando perchè penso molto alla malattia e alla morte di Claudio in questi giorni. perché mi sento un po' bloccata senza la mia moto, perché vivo anche le storie di un'altra persona, di un'altra famiglia, perché vedere la Grecia sprofondare mi rende triste, perché la primavera sembra così lontana...

perchè...un giorno di lagna ogni tanto arriva e bisogna solo lasciarla passare

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