sabato 4 novembre 2006

Danza contemporanea indiana

Teatro in periferia, all'interno di un parco.
Freddo.
Ingresso ampio e luminoso.
Due ragazze sedute a minuscoli tavolini con due minuscoli computer.
Il biglietto esce da una micro stampante elegantissima.

Sala a sinistra.
Un po' buia, enorme, una vetrata ci separa dal parco.
Un dolce indiano in abito chiaro sorride e offre piccoli piattini :
verdurine fritte, nan sottile, salsa alla menta e piccante.
Tappetini pelosetti, tondi e rosso fuoco disseminati sul pavimento lucido.
Divani quadrati a caso nello spazio.
Nell'angolo illuminato, sul tavolo,
bottiglie di vino e luccicanti bicchieri vuoti.

La musica è piacevole.
Un morsetto al cibo piccante, si sta bene.
Mi chiamano, inizia la degustazione.
Vino ottimo, simpatici i sommelier.

Inizia. Entriamo. Sul palco cinque ragazze di spalle.
Ritmo di uno strumento indiano. Si muovono come in marcia sincopata.

Siamo seduti. Qualcosa ci indica che lo spettacolo è cominciato.
Si tengono per mano e fanno movimenti lenti e minimi.
Il suono è SEMPRE, per settanta minuti, identico.
I movimenti SEMPRE gli stessi, sempre MINIMI,
impercettibili, poco significanti e significativi.

Pisolo ci scappa. A tutti.

Spero che martedì vada meglio,
ho proprio voglia di un godereccio spettacolo di danza.

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