mercoledì 25 agosto 2010

In transito

Il ritardo è tale che stiamo tutti con il fiato in sospeso. Qualcuno accenna alla speranza in una notte in un hotel a Monaco di Baviera. In attesa sulla pista, il capitano tedesco dall'inglese difficile da capire ci informa delle varie soluzioni, scendiamo di corsa cercando il nostro uomo. Sono due, uno prende le carte di imbarco e sorride, l'altro è un poliziotto gigante che controlla i documenti con aria gentile e severa assai (prerogativa tutta tedesca). Ci infiliamo in una porta dai mille allarmi da disattivare e siamo in pista, tutti di corsa saliamo sul piccolo bus che sfreccia fino al nostro aereo. In un attimo siamo decollati. A destinazione in orario (ma come avranno fatto?). Il nastro scorre, dei nostri bagagli nessuna traccia. Qualcuno dice all'altro che pretendere di arrivare tutti, compresa valigia, era troppo, anche per l'organizzazione tedesca.
Certo, sono rimasti a Monaco, i bagagli. Peccato, forse avrei preferito la variante notte in Germania.

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