lunedì 7 novembre 2011

Il ciliegio giapponese

Sakura, che fregatura.
Dal centro commerciale direttamente, piove, spesa in auto. Perchè, chiedo, non si potrebbe andare al ristorante senza appoggiare la spesa a casa? Ride, il mio uomo serioso, ammette che gli piace anche sovvertire l'ordine quando capisce che è meglio farlo...
Cominciamo bene, benissimo, siamo felici e ridanciani. Vino spagnolo che pare sia perfetto per il sushi??? Nostro. Alghette verdi fosforescenti, buone. Sushimi di qualità e wasabi che disinfetta tutto, ottimo.
Dopo un pochino siamo brilli e aspettiamo. Dopo altra attesa siamo due fra i cento infuriati di un locale stracolmo dove non si capisce dove siano finiti i camerieri che all'inizio parevano così carini e disponibili. Il vicino di tavolo urla e strepita e avrà ruolo decisivo nel fare saltare i nervi a tutti.
Torniamo a casa come di ritorno da una battaglia all'ultimo respiro, distrutti (e alleggeriti di notevole quantità di denaro, cazzarola).
Un paio d'ore serviranno per il reset dell'umore ma poi ridiamo come matti e il fine settimana sarà ozio e risate. Alla faccia di Sakura, la gran fregatura.

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