mercoledì 13 aprile 2011

Sotto esame: autostima conflittuale

Nervosismo degli ultimi dieci giorni si stempera. L'attesa mi destabilizzava. Fatto, forzando le mie giornate, che sono così intollerante a dipendere dalle decisioni altrui...I ragazzi sono stati molto generosi e la Maria ora è tranquilla così anch'io mi sento più libera.

La camicia viola. Ridiamo di Mr C che girava con la flebo per la strada per comprare questa buffa camicetta per me. Che la Maria, imbarazzata aveva detto "non so per chi fosse questo regalo". Dopo il caffè e le cose serie, scherziamo un po' con i bikers.
Il vincitore del suo bel giubbotto sarà Jean, lo abbiamo provato tutti con risultati ridicoli che su di me è enorme e sui giganti arriva a metà pancia. Operazione moto dovrebbe andare in porto oggi. La messa domenica con la benedizione dell'ulivo. Chissà se il parrocco potrà avere le sue moto...

Arrivo in centro, sono 14 ore che sono fuori casa, la stanchezza c'è ma la tensione è scivolata via. LaCla mi stava aspettando e se ne va appena arrivo, bello vederla ed è subito scomparsa...

Dentro? Fuori? Freddo e vento. Ci spostiamo? Sì.
Ed a quel tavolino i bicchieri di vino diventano tanti, ad ogni passaggio la ragazza porta via qualcosa e viene scrutata con sospetto. Così decide di continuare tutta sera a portarci cosette da mangiare, alla faccia della dieta.

Plain parla tanto, racconta, enuncia, dichiara, ride.
E tira fuori quella preoccupazione che conosco sulle mie parole, alcune parole.
E chiede alla Sandra. E mi sento accerchiata, sotto esame. Mica me lo ricordo bene di avere detto che "mi adorano". E loro si confrontano parlando di me. E io ascolto senza riuscire/potere dire molto. Sono scatenate, ognuna a modo suo.

Lei ha autostima alta. Dici? No, forse oscilla fra autostima troppo alta e momenti di sfiducia, è in perenne conflitto. Quelle frasi le dice. Sì, le ha sempre dette? Allora non è preoccupante. Un po' lo è. E poi mi guarda e mi chiede "ma ti stai facendo curare?" E io rispondo che no ma vorrei. E non so da chi.

Sarà che sono così stanca di stress e imbuti stretti...vagabondare, saltellare fra le parole e le opinioni, inserire varianti, quello di cui ho bisogno.
Mica mi offendo, me la rido. Leggerezza ci piglia e ci divertiamo così tanto.
Questi sono gli aperitivi riusciti bene, vero?

Ai saluti ilarità sovrana, ovviamente lei dice "non vi bacio" e, appena gira l'angolo, noi ci abbracciamo dicendoci ogni possibile smanceria estrema.

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