lunedì 8 aprile 2013

Viaggetti e progetti

La mia nipote più piccola ha deciso, con la sfrontatezza dei suoi vent'anni, di partire e tentare la sorte altrove. È tornata una settimana fa e tra tre giorni riparte. Ha salutato, si è venuta a prendere il mio abbraccio e si prepara a viaggiare, a cercare casa, a fare un test per un lavoro che le daranno, pare.

Ha deciso di lasciare la casa materna, di cercare la sua strada un pochino più a sud.
Mi rende speranzosa, felice per lei. E un pochino invidiosa.

Sono giorni che sento insofferenza cogliermi, a volte sfocia in intolleranza.
E li capisco i giovani che non sopportano tutti questi vecchi zombie che si lamentano senza protestare, che vedono problemi senza cercare soluzioni, che ripetono le parole vuote della televisione senza immaginare e fantasticare, senza sognare rivoluzioni o resurrezioni...

L'aria è pesante, la primavera stenta ad arrivare, la rassegnazione sembra essere ovunque.
Nessuno ha tempo e tutti si annoiano.
Le cose non vanno ma guai a provare chiarimenti o strategie.

Come disse poc'anzi la mia DOC: la situazione non è delle migliori ma non significa che non si possa fare nulla.

In bocca al lupo nipotuzza, presto ti vengo a trovare. Promesso

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